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Qatar, l’Esercito italiano si addestra con i tank nel deserto

Nel deserto del Qatar per un mese si sono schierati 800 bersaglieri italiani. Nel poligono di Al Qalil, assieme all’esercito del Qatar, è stata messa in piedi la più importante esercitazione “a fuoco” dell’Esercito italiano da molti anni a questa parte. In un poligono sconfinato i bersaglieri hanno potuto esercitarsi con tutti i loro materiali. Con i carri armati, i blindati e gli altri mezzi che sono stati trasferiti in Qatar, i militari dell’Esercito fra l’altro hanno confermato il rapporto stretto costruito negli ultimi anni fra i due paesi, soprattutto nel settore della sicurezza.

La “Brigata Garibaldi” di stanza a Caserta ha schierato come gruppo pilota il “1° Reggimento Bersaglieri” di stanza a Cosenza: i soldati si sono trasferiti in Qatar in nave e aereo con 15 carri “Ariete”, 32 blindati “Lince” e 22 “Dardo”, con i VBM “Freccia” del 6° Bersaglieri e i PZH 2000 dell’8° Artiglieria. Questi ultimi sono fra i più moderni semoventi di artiglieria in dotazione agli eserciti europei.

Il capo di Stato maggiore dell’esercito Salvatore Farina un anno fa ha accettato rapidamente l’invito dello stato del Qatar per questa esercitazione, anche perché in Italia per i suoi uomini è molto difficile addestrarsi, soprattutto non avendo a disposizione poligono dagli spazi ampi in cui operare, anche a fuoco. Farina domani con il capo di Stato Maggiore della Difesa Enzo Vecciarelli sarà in Qatar per la cerimonia di chiusura dell’esercitazione. Fonti del Ministero degli Esteri, che con l’ambasciatore Pasquale Salzano ha coordinato politicamente l’operazione, ricordano che “in questo modo si rafforza la collaborazione non solo tra le forze armate, ma complessivamente fra lo stato del Qatar e la Repubblica italiana”. I bersaglieri hanno interagito con 1400 soldati qatarini della Seconda brigata dell’esercito di terra dell’emirato.