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Mondiali di calcio 2022, intervista all’Ambasciatore Salzano su “Il Mattino”

“MONDIALI IN QATAR CHANCE PER L’ITALIA”

La Coppa del Mondo ha già iniziato il suo viaggio verso il caldo Qatar. Per la prima volta la rassegna iridata si svolgerà in inverno, tra dicembre e dicembre, con uno stop ai campionati nazionali. Tra i primi a tifare per una qualificazione degli azzurri nel 2022 c’è sicuramente Pasquale Salzano, Ambasciatore italiano a Doha e grande supporter del Napoli.

Ambasciatore, come si sta preparando il Paese a questo evento invernale?
«Era obbligatorio per evitare le temperature estreme dei mesi estivi che possono raggiungere i 50 gradi, anche se chi sarà in Italia si troverà a sostenere la nostra nazionale di fronte al camino o sulla neve. Il Qatar si sta preparando con grande anticipo a questa sfida epocale, la prima volta di un paese arabo e in uno Stato così piccolo (stessa superficie del nostro Abruzzo) ma dalle immense ricchezze, potendo vantare il PIL pro capite più alto al mondo. Più di 200 miliardi di dollari stanziati per l’organizzazione e le infrastrutture».

Un Paese piccolo, ma tanti stadi.
«Sono otto e tutti in fase avanzata di realizzazione, opere di altissima ingegneria anche grazie alla competenza tecnica delle più grandi imprese di costruzione al mondo, tra le quali primeggiano le italiane Salini Impregilo e Cimolai. Gli stadi richiameranno nella forma gli elementi della tradizione del Qatar, come ad esempio il design esterno a tenda beduina del Al Bayt Stadium, uno dei più complessi in assoluto e affidato proprio a progettisti italiani ».

Si parla molto però delle difficili condizioni dei lavoratori impegnati nelle costruzioni.
«Tema cruciale su cui il nostro Paese è sempre stato attento e continuerà ad esserlo. Nel 2014 è stato presentato un ricorso contro il Qatar presso l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) in cui si accusava l’Emirato di violazione delle norme previste a tutela dei lavoratori. Tuttavia, a seguito dell’approvazione da parte di Doha di una nuova e più avanzata legislazione del lavoro, l’ILO lo scorso anno ha dichiarato finalmente chiusa la fase di contenzioso, ritenendo le nuove norme in linea con gli standard di tutela internazionale. La normativa prevede salari minimi garantiti, orari strettamente regolati soprattutto nelle ore più calde, e maggiori tutele nella libertà di lasciare il Paese oltre all’apertura di un ufficio dell’ILO a Doha».

Oltre alla costruzione degli stadi quali sono le possibilità per l’Italia?
«Un esempio è il nuovo porto internazionale di Hamad, dove ad un consorzio a guida dell’italiana Agrotec è stata assegnata la progettazione e la realizzazione delle Food Security Strategic Facilities. L’Italia potrà giocare un ruolo crescente, colto con lungimiranza dai vertici Coldiretti-Filiera Agricola Italiana e Assoporti che proprio pochi giorni fa hanno effettuato la prima visita ufficiale a Doha per approfondire potenzialità di commercializzazione di prodotti Made in Italy. In fase di ulteriore espansione in vista dei mondiali di calcio è anche il settore legato all’hospitality, nonché quello dell’edilizia residenziale e i correlati settori della progettazione e dell’interior design. Numerose imprese italiane sono già impegnate nella realizzazione della rete stradale e autostradale e nella metropolitana. Un grande riconoscimento è stato inoltre ottenuto da ANAS, unico soggetto internazionale scelto da Ashghal (l’Autorità per i lavori pubblici qatarina) per il controllo di qualità in tutti i progetti di reti stradali nel paese, e da Italconsult, riconosciuta anche dalle autorità locali come eccellenza dell’ingegneristica internazionale».

Il Qatar ha investito nella sponsorizzazione della Roma. Ritiene che anche il Napoli di De Laurentiis possa interessare gli investimenti qatarioti?
«Doha punta molto sullo sport e gli investimenti in questo settore sono stati da sempre molto generosi come dimostrano ad esempio i successi ottenuti dal Paris Saint Germain. Sulla stessa linea si colloca anche la sponsorizzazione di maglia per l’AS Roma da parte di Qatar Airways, che ha di recente acquisito un’importante quota azionaria nella ex Meridiana lanciando la nuova Air Italy. Nulla esclude che in futuro anche con il Napoli possano essere concordate formule di collaborazione con il Qatar e il fatto che la squadra partenopea abbia conquistato il suo ultimo trofeo, la Supercoppa italiana, proprio qui a Doha potrebbe essere di buon auspicio e magari – perché no – anche rappresentare uno stimolo in più».